Con l’aiuto dei nostri esperti abbiamo affrontato i punti più importanti che la normativa Caldaia a condensazione ha sviluppato e introdotto. Si tratta di aspetti tecnici che occorre obligatoriamente tenere a mente e rispettare, in fase di installazione, con l’aiuto del proprio Centro Tecnico di fiducia.
<Proseguiamo con indicazioni mirate sugli aspetti tecnici che entrano inevitabilmente in gioco quando si procede con la sostituzione di una caldaia mediante installazione di un nuovo modello a Condensazione. A causa delle caratteristiche intrinseche del modello, infatti, le norme regolano alcuni aspetti come il posizionamento del generatore e la gestione dei gas di scarico e condensa acida.
Canna Fumaria Caldaia a Condesazione Normativa
Il riferimento alla gestione dei gas di scarico anche per i modelli a condensazione è costituito dal DL del 4 luglio 2014 n.102.Aspetto fondamentale da valutare riguarda l’obbligo di espulsione dei gas mediante canna fumaria sul tetto dell’edificio.Ma vi sono delle Deroghe
La medesima norma prevede diverse deroghe che interessano anche i modelli di caldaie a condensazione.
- Sostituzione di una caldaia, sia a condensazione che a camera stagna, chhe dispone già di scarico a parete
- Sostituzione di una caldaia a camera aperta con canna fumaria collettiva ramificata. Ora è permesso un nuovo scarico a parete si ci si distacca dal collettivo
- Sostituzione di caldaie, o nuove installazioni, in edifici di valore storico con vincoli architettonici che impediscono scarichi livello del tetto
- Limiti tecnici: se un professionista certifica l’impossibilità a realizzare uno scarico fumi a livello del tetto. Si può ovviare con uno scarico a parete
Normativa scarico condensa caldaia a Condensazione
La costruzione e l’installazione della canna fumaria di una caldaia a condensazione presentano alcune caratteristiche specifiche che vanno tenute presenti. In particolare, la canna fumaria di una caldaia a condensazione deve anche permettere il fluire della condensa eventuale nell’apposito condotto per lo scarico e deve essere realizzata in materiale plastico e con tubature di un diametro adeguato.
Le caldaie a condensazione, quindi, introducono l’assoluta novità della produzione di condensa acida.
Il loro funzionamento, che permette di riciclare e riutilizzare il calore che si disperde con i fumi della combustione, comporta la produzione di condensa: si tratta del risultato della ricondensazione dei fumi impiegati nel ciclo di riscaldamento dell’acqua.
La condensa non è semplice acqua, ma è un prodotto chimicamente attivo che va quindi smaltito in modo appropriato. Quando si installa una caldaia a condensazione occorre, quindi, predisporre anche uno scarico adeguato per dimensioni e pendenza all’eliminazione di questo liquido.La normativa cui occorre fare riferimento è il Dlgs 152/2016 che tratta dello scarico delle acqua reflue domestiche.
Il Ministero dell’Ambiente ha chiarito che le acque derivanti dalla condensazione possono essere accondottate insieme agli scarichi delle acque meteoriche, costituendo quindi acque reflue urbane. In alcuni casi particolari si può neutralizzare la condensa mediante insallazione di appositi abbattitori (Potrete parlarne con un nostro tecnico in fase di sopralluogo). Accortezza fondamentale riguarda il materiale di cui è composto il condotto di gestione della condensa che deve essere plastico e non in lega metallica.
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